28 de novembro de 2011

Corpi scritti corpi parlati a Zaragoza

Corpi scritti, corpi parlati a Zaragoza

Le X giornate della Escuela Lacaniana de Psicoanàlisis (Cuerpos escritos cuerpos hablados), svoltesi il 19 e 20 novembre scorsi a Zaragoza, sono state un’esperienza di straordinaria elaborazione dei due versanti del corpo e del godimento che ne discende.

Il corpo scritto giganteggiava all’ingresso del Palazzo dei Congressi in una enorme scultura costruita in occasione del recente Expo del 2008 e riprodotta nel magnifico manifesto del Convegno. Le bellissime immagini che contornavano l’ingresso interno, opere degli artisti Jaume Plensa, Juan Genovés, El Roto, Gordillo, Eva Loot e altri, concessi per le Giornate dal Musée de Gravures Goya-Fuendetodos, sono state la testimonianza dell’eccellente lavoro di sensibilizzazione e collaborazione con le Istituzioni locali compiuto dagli organizzatori, i Colleghi della Comunità di Aragona, con l’incredibilmente efficace e appassionata coordinazione di Gracia Viscasillas, buona fata di tutto il sapiente svolgimento dei lavori e dell’intrattenimento pre e post Convegno. Carmen Conca, collega della ELP di Zaragoza, ha realizzato un video in omaggio a Jacques Lacan che ha dato l’avvio ai lavori, tra l’attenzione affascinata e commossa di tutto il numeroso auditorio (circa 400 persone): scene di riprese filmate di Lacan, fotografie, didascalie, tutte sapientemente costruite in un documento straordinario, che Judith Miller ha potuto onorare del suo sguardo e della sua compiaciuta considerazione.

I corpi parlati, e parlanti, i parlesseri che hanno animato i contenuti scientifici delle Giornate sono stati numerosi e vivaci. La presenza del Presidente AMP Leonardo Gorostiza ha arricchito l’appuntamento del Convegno con la sua conferenza di venerdì 18. Attraverso il titolo: “Penso, dunque “si” (es) gode” egli ha proposto una ritraduzione del cogito cartesiano in cogito lacaniano, alla luce degli ultimi sviluppi dell’insegnamento di Lacan, e in particolare della conferenza “La terza”, recentemente rieditata da Jacques-Alain Miller. Alla classica res extensa cartesiana egli propone di sostituire la sostanza che gode, e al “penso” una nuova articolazione con il godimento, che sconfina dalla configurazione classica nella nevrosi ossessiva per declinarsi diversamente nella struttura del parlessere come “panser”, “pansiero”, imbricato con un godimento non negativizzabile. La magistrale conferenza, mirabile nella profondità della sua elaborazione, ha potuto riportarci ad alcuni elementi, qui diversamente e originalmente ripresi, della sua testimonianza, ascoltata a Londra e pubblicata nell’ultimo numero on line della rivista della SLP Attualità Lacaniana (“Il godimento e le sue meteore”) che potete trovare sul sito della nostra Scuola.

I lavori del Convegno si sono svolti in plenaria al sabato mattina, con la carrellata, che ha seguito la proiezione del video “Omaggio a Lacan” , dei numerosi colleghi, anzi colleghe, soprattutto giovani, che hanno raccontato ciascuna l’inizio della propria avventura con la psicoanalisi e con il testo di Lacan, alla presenza partecipe e generosa di osservazioni di Judith Miller su ciascuno, anzi ciascuna, essendosi trattato, appunto, di un insieme esclusivamente femminile(!).

Le simultanee del sabato pomeriggio e della domenica mattina sono state dense di pubblico e di dibattito, così sempre marcato da quell’entusiasmo e da quel desiderio di sapere che contraddistingue la Scuola spagnola.

Il ritorno alla plenaria della seconda parte della domenica mattina ha visto succedersi gli AE della Scuola Una in un’indimenticabile sequenza animata dal Presidente AMP Leonardo Gorostiza, dall’AE Guy Briole, con la presidenza di Laure Naveau.

Sonia Chiriaco ha proposto una interessantissima articolazione tra il “chi vive” (il titolo del suo contributo era “Sul chi vive”) e il desiderio dell’analista, in cui essa fa proseguire la sua “conversazione con il sintomo” e “l’attraversamento dell’equivoco” che la contraddistingue.

Araceli Fuentes ha elaborato in un modo ancora ulteriore, rispetto a quanto abbiamo potuto ascoltare in occasione del Convegno SLP a Catania, la cifra di un lutto che essa ha potuto far passare a decifrazione attraverso la sua scrittura come sintomo: un lutto che ha potuto giungere a scriversi, non senza la caduta di uno sguardo superegoico a sguardo benevolo, via l’umorismo cercato nella figura del partner.

Pilar Gonzàlez, attraverso un raffinatissimo percorso di cui già abbiamo potuto apprezzare l’articolazione a Parigi nell’ottobre scorso, rende conto dei resti sintomatici di un appetito pulsionale prima abitato dalla necessità fallica, ora ridotto a contingenza di un appetito non necessario, “che ora può esserci e ora può non esserci”, e che incontra nel limite il suo rapporto con il reale. Così, la bocca non è più solo zona erogena, ma anche buco del non rapporto, di ciò che non può dirsi.

Anne Lysy, che non abbiamo mai perso occasione di ascoltare in tutti i recenti appuntamenti di Scuola, sempre applicata a produrre del nuovo dalla sua testimonianza: in questa occasione essa ha ripreso l’interpretazione cruciale “Lei è una corritrice” come nominazione che, più che rimandare a una scena o a una localizzazione storica, è ciò che “la anima nella vita” (Il titolo del suo intervento era: ”Ciò che mi anima”). Come veniva ripreso nel dibattito, qui identificazione al sintomo e saper fare non sono equivalenti, si oppongono e si articolano. Essa ha messo altresì l’accento sulla presenza del corpo dell’analista come pendant, corrispettivo dell’interpretazione nominante.

Di questo evento di corpo e di discorso che queste Giornate sono state siamo debitori alla regia salda e accogliente di Carmen Cunat e alla capacità tutta sua di contribuire con la propria pacatezza e il proprio buon umore alla riuscita di questo appuntamento di cui ci congratuliamo con lei. A coronare di goia questo incontro di gaio sapere è stato anche il festeggiamento, sia il venerdì sera al Paraninfo della ex Facoltà di Medicina che la domenica mattina prima della conclusione del Congresso, della liberazione di Rafah Nached, una vittoria per la psicoanalisi e per la politica, politica pacifica ma ferma su alcuni principi di democrazia autentica, che la psicoanalisi porta avanti.

Sullo slancio di questi momenti di confronto e di dibattito ricordo a voi tutti l’appuntamento di sabato 3 dicembre a Roma, con il Presidente EFP Gil Caroz e gli AE Paola Bolgiani, Sergio Caretto, e Maria Laura Tkach che ascolteremo nella sua prima testimonianza. L’appuntamento successivo sarà con il Presidente AMP Leonardo Gorostiza, che ci onorerà della sua presenza alla Conversazione della Scuola il 4 e 5 febbraio a Milano, in preparazione del Congresso Mondiale dell’AMP a Buenos Aires (23-27 aprile 2012), dando l’opportunità a tutti i Membri e Partecipanti alle Attività SLP di incontrarlo e dibattere dei punti vivi dell’esistenza della nostra Scuola e del cammino che la aspetta.

Un caro saluto e arrivederci a sabato a Roma.

Paola Francesconi

Nenhum comentário:

Postar um comentário