QUATTRO DOMANDE AL VOLO
a Judith Miller, Presidente del Champ freudien, oggi a Roma.
di Laura Rizzo - SLP Roma
1. Abbiamo l’onore ed anche il piacere di avere a Roma la Presidente del Champ freudien. Ci vuole dire, Judith Miller che cosa l’ha attirata oggi nella nostra città ?
JM – L’amicizia e l’interesse, sin dalla loro creazione, per i Consultori come anche per la Rete delle istituzioni che frequento, certo da lontano, ma con grande attenzione anche da prima del primo Incontro PIPOL, dunque prima del 2003. Per me era anche la prima occasione di annunciare PIPOL 5 di cui sapevo che la documentazione era disponibile fin dal 9 ottobre.
2. Come ha letto Lei il Titolo che convoca queste giornate ? (« Quando la psicoanalisi scende dal lettino »).
JM - Mi piace molto la parola italiana « lettino » usata per indicare il « divan » dell’analista. Per questo non si tratta di sapere se un’analisi si fa con o senza lettino. In realtà si tratta di sapere se il discorso analitico può svilupparsi al di fuori dello studio privato di un analista, se la clinica sotto transfert è possibile altrove, se la psicoanalisi, applicata alla terapeutica, è praticabile nelle istituzioni che accolgono esseri parlanti che soffrono, e come gli analisti vi operano. E’ una questione. La storia del movimento psicoanalitico e quella del Campo freudiano ci insegna che gli analisti devono salvaguardare la loro pratica dalla golosità sempre crescente dell’Altro sociale. Mi sembra che la Rete delle istituzioni e la versione italiana degli Centri di consultazione e di trattamento hanno saputo, fino ora, trarre lezione da questa storia.
3. Dobbiamo a Lacan la creazione del Campo che mantiene viva la scoperta freudiana. Come vede oggi la presidente della Fondation du Champ freudien la funzione, l’estenzione e la crescita di questo campo ?
JM - Dobbiamo a Lacan il fatto che oggi la psicoanalisi esiste ancora. Il Campo freudiano, le sue Scuole riunite nell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi, gli Istituti del Campo freudiano, le Sezioni cliniche e le moltecipli istanze che vi si iscrivono si reclamano dall’insegnamento di Lacan e contribuiscono al mantenimento del transfert rispetto alla psicoanalisi nel mondo contemporaneo, domani e dunque oggi. E’ possibile solo a condizione di coniugare psicoanalisi in intensione e psicoanalisi in estensione. Non c’è la cosiddetta psicoanalisi pura senza la cosidetta psicoanalisi applicata, e viceversa. Jacques Lacan ha esportato questi termini dalla matematica nella quale il puro e l’applicato non sono in contraposizione come il puro e l’impuro. La matematica applicata è matematica allo stesso livello della matematica pura. L’esperienza della passe, la sua o le sue controesperienze come anche l’esperienza e la riforma de CPCT attestano questa continuità borromea.
4. Il prossimo Congresso delle Istituzioni di psicoanalisi di orientamento lacaniano ha come tema la Salute Mentale. Il disagio mentale ha una lunga storia nella modernità. Secondo Lei, qual è l’aspetto che nell’ipermodernità ha segregato questo concetto, da mettere in questione, come propone il titolo ?
JM - La questione-titolo di PIPOL concerne tanto gli analisti praticanti e in formazione quanto i praticanti, analisti e non analisti, in istituzione. La questione posta in quell’appuntamento è di sapere se l’OMS e il DSM distruggeranno la clinica oppure no. Dobbiamo fare sapere che resistiamo al consenso ateorico e alla sua docilità rispetto alle leggi del mercato in nome del benessere per tutti. La globalizzazzione non implica un rinunciare alla clinica, né un ridurre l’umanità a un’animalità condizionata dal tandem produzione-consumo. Tutto dimostra il carattere mortifero di una tale nozione di Salute Mentale, che non arriverà a prevalere sulla poesia, sull’invenzione, sulla singolarità di ciascuno. E’ una questione di scelta di civiltà. Qualcuno non è un organismo : consenziente o no, egli è attraversato, nella propria carne, dalle leggi del linguaggio.
Grazie a Judith Miller per concederci queste non veloci risposte a veloci domande. A Bruxelles!
Roma, 16 Ottobre 2010
La foto di JM è tratta da lanacion.com ADN Cultura 5/12/09
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